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Maldini torna al Milan: "Convinto dal progetto della nuova proprietà"

Maldini torna al Milan: "Convinto dal progetto della nuova proprietà"

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Paolo Maldini torna al Milan da dirigente 9 anni dopo: "Convinto dal progetto della nuova proprietà, il mio rapporto con i tifosi è stupendo".

Giornata di presentazione in casa Milan: Paolo Maldini torna nella casa rossonera dopo 9 anni dal suo addio sul prato di San Siro. Il nuovo Direttore Strategico dell'Area Sport si presenta in conferenza stampa.

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Intervenuto ai microfoni dei giornalisti, Maldini spiega cosa lo ha convinto nel nuovo progetto: "Non ho mai detto di no senza prima parlare. Ho sempre parlato prima con Barbara Berlusconi, senza trovare la collocazione giusta, e poi con la proprietà cinese, senza neanche riuscire a definire il ruolo. Ora ho parlato con la nuova proprietà e mi ha convinto il progetto . Sono molto contento".

Decisivo anche l'intervento di Leonardo: " Con Leo siamo amici e abbiamo condiviso tante cose, siamo sicuramente diversi ma ci completermo in questa nuova esperienza. Le persone fanno la differenza, ho parlato sia con lui che con Elliott. Prima non avevo mai trovato la collocazione giusta, il ruolo ha giocato un'importanza fondamentale. Conosco la materia e avere una società dietro che segue le nostre indicazioni credo sia fondamentale".

Maldini spiega anche nel dettaglio il suo ruolo: "Mi occuperò del settore giovanile, della prima squadra, del mercato e del rapporto con l'allenatore. Tutto quello che farà Leo farò io , condivideremo tutta l'area sportiva".

"Sento il peso dell'incarico, c'è la bellezza di tornare nel mio ambiente, nel club che mi ha visto realizzare e crescere. Il nuovo calcio? Rispetto al 2009 non ho visto grandi cambiamenti dal punto di vista tecnico-tattico" , ha continuato l'ex capitano.

Il nuovo dirigente rossonero affronta poi il tema obiettivi: "La società deve essere solida e dobbiamo tenere conto del FFP, non ci saranno spese pazze. La società è seria e vuole tenere il club per un periodo di medio-lungo termine. La mia storia mi obbliga a non prendere impegni a breve termine".

Già avuto il primo colloquio con il tecnico Gattuso: " Ci siamo salutati e a breve ci vedremo. La squadra arriva da due sesti posti, cercheremo di migliorarla. Ci siamo parlati con Leo e da qui a fine mercato qualcosa si saprà. Dobbiamo ripristinare il senso d'appartenenza, la fedeltà e il fatto di lottare per un obiettivo comune. Ora anche l'approccio dei giocatori con i media è totalmente diverso".

Maldini affronta poi quello screzio con la curva nel giorno del suo addio: "Il mio rapporto con i tifosi è stupendo, non devo ricucire niente. Mi amano e me l'hanno sempre dimostrato. Quello che è successo è rimasto in quella giornata, sarò giudicato per quello che produrrò, ho altri obiettivi in testa".

maldini ps

"Alla base del mio ritorno c'è l'amore verso il Milan, la mia storia mi impone di essere qua e se c'è una scelta nel calcio per me è Milan o Nazionale. Non era obbligatorio che il cerchio si chiudesse così, quello che ho fatto in campo non portava per forza ad un approdo da dirigente. Il nuovo capitano? Devo ancora parlare con allenatore e compagni, non posso dare questa risposta", ha continuato.

La leggenda rossonera commenta poi alcuni singoli della rosa: "Mi mancavano certe cose dello spogliatoio, sono sempre stato appassionato e ho seguito il Milan. Higuain è stato un grande colpo, poi abbiamo preso uno dei centrali italiani più forti come Caldara. Chi mi incuriosisce? Mi ha fatto una grande impressione Cutrone, quello che ha fatto è incredibile, ha una voglia fuori dal comune".

Meno riflettori su Donnarumma, che dovrà riscattare un finale di stagione negativo: "Ha avuto tante pressioni negli ultimi due anni e ha retto fin troppo bene. L'idea è quella di aiutarlo in questo rapporto complicato con il pubblico. Ho avuto la fortuna di arrivare al Milan quando c'erano Tassotti, Baresi, Costacurta e Filippo Galli. Oggi i nostri giovani sanno cosa vuol dire stare al Milan e possono fare bene".

Maldini esalta poi la figura di Gattuso: "Lui non è mai sereno, è peggiorato (ride, ndr), ci siamo noi a renderlo sereno. La sua conferma non è mai stata in discussione, dovremo parlare ancora e sentiremo quali saranno le sue richieste. E' una figura che trasmette i valori. Se posso influire sulla crescita dei giovani difensori? Abbiamo un allenatore e i ruoli sono ben definiti, io posso parlare con Gattuso e con i giocatori".

Maldini torna al Milan: "Convinto dal progetto della nuova proprietà"

Paolo Maldini torna al Milan da dirigente 9 anni dopo: "Convinto dal progetto della nuova proprietà, il mio rapporto con i tifosi è stupendo".

Giornata di presentazione in casa Milan: Paolo Maldini torna nella casa rossonera dopo 9 anni dal suo addio sul prato di San Siro. Il nuovo Direttore Strategico dell'Area Sport si presenta in conferenza stampa.

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Intervenuto ai microfoni dei giornalisti, Maldini spiega cosa lo ha convinto nel nuovo progetto: "Non ho mai detto di no senza prima parlare. Ho sempre parlato prima con Barbara Berlusconi, senza trovare la collocazione giusta, e poi con la proprietà cinese, senza neanche riuscire a definire il ruolo. Ora ho parlato con la nuova proprietà e mi ha convinto il progetto . Sono molto contento".

Decisivo anche l'intervento di Leonardo: " Con Leo siamo amici e abbiamo condiviso tante cose, siamo sicuramente diversi ma ci completermo in questa nuova esperienza. Le persone fanno la differenza, ho parlato sia con lui che con Elliott. Prima non avevo mai trovato la collocazione giusta, il ruolo ha giocato un'importanza fondamentale. Conosco la materia e avere una società dietro che segue le nostre indicazioni credo sia fondamentale".

Maldini spiega anche nel dettaglio il suo ruolo: "Mi occuperò del settore giovanile, della prima squadra, del mercato e del rapporto con l'allenatore. Tutto quello che farà Leo farò io , condivideremo tutta l'area sportiva".

"Sento il peso dell'incarico, c'è la bellezza di tornare nel mio ambiente, nel club che mi ha visto realizzare e crescere. Il nuovo calcio? Rispetto al 2009 non ho visto grandi cambiamenti dal punto di vista tecnico-tattico" , ha continuato l'ex capitano.

Il nuovo dirigente rossonero affronta poi il tema obiettivi: "La società deve essere solida e dobbiamo tenere conto del FFP, non ci saranno spese pazze. La società è seria e vuole tenere il club per un periodo di medio-lungo termine. La mia storia mi obbliga a non prendere impegni a breve termine".

Già avuto il primo colloquio con il tecnico Gattuso: " Ci siamo salutati e a breve ci vedremo. La squadra arriva da due sesti posti, cercheremo di migliorarla. Ci siamo parlati con Leo e da qui a fine mercato qualcosa si saprà. Dobbiamo ripristinare il senso d'appartenenza, la fedeltà e il fatto di lottare per un obiettivo comune. Ora anche l'approccio dei giocatori con i media è totalmente diverso".

Maldini affronta poi quello screzio con la curva nel giorno del suo addio: "Il mio rapporto con i tifosi è stupendo, non devo ricucire niente. Mi amano e me l'hanno sempre dimostrato. Quello che è successo è rimasto in quella giornata, sarò giudicato per quello che produrrò, ho altri obiettivi in testa".

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"Alla base del mio ritorno c'è l'amore verso il Milan, la mia storia mi impone di essere qua e se c'è una scelta nel calcio per me è Milan o Nazionale. Non era obbligatorio che il cerchio si chiudesse così, quello che ho fatto in campo non portava per forza ad un approdo da dirigente. Il nuovo capitano? Devo ancora parlare con allenatore e compagni, non posso dare questa risposta", ha continuato.

La leggenda rossonera commenta poi alcuni singoli della rosa: "Mi mancavano certe cose dello spogliatoio, sono sempre stato appassionato e ho seguito il Milan. Higuain è stato un grande colpo, poi abbiamo preso uno dei centrali italiani più forti come Caldara. Chi mi incuriosisce? Mi ha fatto una grande impressione Cutrone, quello che ha fatto è incredibile, ha una voglia fuori dal comune".

Meno riflettori su Donnarumma, che dovrà riscattare un finale di stagione negativo: "Ha avuto tante pressioni negli ultimi due anni e ha retto fin troppo bene. L'idea è quella di aiutarlo in questo rapporto complicato con il pubblico. Ho avuto la fortuna di arrivare al Milan quando c'erano Tassotti, Baresi, Costacurta e Filippo Galli. Oggi i nostri giovani sanno cosa vuol dire stare al Milan e possono fare bene".

Maldini esalta poi la figura di Gattuso: "Lui non è mai sereno, è peggiorato (ride, ndr), ci siamo noi a renderlo sereno. La sua conferma non è mai stata in discussione, dovremo parlare ancora e sentiremo quali saranno le sue richieste. E' una figura che trasmette i valori. Se posso influire sulla crescita dei giovani difensori? Abbiamo un allenatore e i ruoli sono ben definiti, io posso parlare con Gattuso e con i giocatori".

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