Chi è Vincenzo Grifo, il volto nuovo dell'Italia di Mancini

Cresciuto in Germania ma con origini italiane, Vincenzo Grifo è uno dei volti nuovi chiamati da Mancini per gli impegni dell'Italia.
Tra i volti nuovi dell'Italia di Roberto Mancini c'è quello di Vincenzo Grifo, attaccante classe '93 dell'Hoffenheim, cresciuto in Germania da genitori italiani. Una carriera fin qui spesa in Bundesliga, ora la grande occasione di mettersi in mostra con la casacca azzurra: con la numero 10.
GRIFO, TEDESCO DAL CUORE ITALIANO
Grifo nasce a Pforzheim da genitori italiani (siciliani, per la precisione) il 7 aprile 1993, nei pressi di Karlsruhe, e proprio con la squadra della città tedesca muove i primi passi nel mondo del calcio. Nel 2012 passa a parametro zero nell'Hoffenheim, che inizialmente lo spedisce in seconda squadra per giocare la Regionalliga Sudwest.
Le prestazioni del giovane tedesco di origini italiane impressionano subito gli addetti ai lavori, che decidono di promuoverlo in prima squadra con un contratto fino al 2014. Nell'estate del 2015 arriva la chiamata del Friburgo, che lo acquista per 1,5 milioni di euro: proprio qui Grifo si rende protagonista delle sue migliori stagioni, entrando spesso dalla panchina e cambiando le partite grazie a una micidiale capacità nel dribbling.
Nel 2017, però, arriva un altro trasferimento. Prima viene ceduto al Borussia Monchengladbach, dove si rende protagonista di alcune giocate da far strabuzzare gli occhi (vedi video sotto), poi fa ritorno alla società di origine: quell'Hoffenheim che lo aveva lanciato nel grande calcio e dove ora ha conquistato anche la convocazione in Nazionale.
GRIFO, ESTERNO DI QUALITA' PER MANCINI
Mancini ha portato nella sua Nazionale un esterno offensivo dotato di ottima tecnica: gioca spesso a sinistra, ma è stato schierato anche diverse volte da trequartista puro. Le migliori stagioni della sua carriera le ha vissute con il Friburgo, con cui ha messo a segno ben 23 goal e 27 assist in due anni.
Classe ed eleganza sono il marchio di fabbrica di un giocatore che fa del lancio lungo uno dei proprio punti forti. Specialista anche nei calci piazzati: batte angoli e calci di punizione con grande precisione e può rappresentare una notevole arma in più sulle situazioni da fermo.
DAL MAGLIONE DI BAGGIO AL MANCATO ARRIVO IN SERIE A
A soli tre anni, nel 1996, Grifo fece il primo allenamento con il VFR PForzheim, la squadra della sua città natale. Il giorno precedente il nonno gli fece un particolare regalo: un vecchio maglione indossato da Roberto Baggio, che il piccolo Vincenzo iniziò a usare come pigiama. Un curioso aneddoto sulla passione per il calcio della famiglia Grifo, che ha poi coronato il sogno di vederlo calcare i campi della Bundesliga.
Tifosissimo dell'Inter sin da bambino, l'esterno classe '93 ha più volte sfiorato l'approdo in Serie A. Lo stesso giocatore aveva svelato l'interesse della Lazio nei suoi confronti: "Mi voleva nel 2012. Mi voleva il ds Tare. Devo dire che quello biancoceleste è un bel club. All’epoca però ero molto giovane e decisi di andare all’Hoffenheim che era vicino a casa mia.Giocavo per il Karlsruhe, e andando all’Hoffenheim potevo restare in zona. Ma chissà, un giorno forse giocherò anche in Italia…".
Quella stessa Lazio che anche nell'ultima estate ci aveva riprovato, proprio prima che Grifo firmasse il rinnovo contrattuale con l'Hoffenheim fino al 2022. Nelle passate stagioni anche Genoa e Torino avevano pensato al talento italo-tedesco, che fin qui ha sempre però scelto di restare in Bundesliga.
Negli ultimi anni la domanda più ricorrente rivolta a Grifo è stata sulla scelta della Nazionale, tra Germania e Italia. Nel 2016 il diretto interessato aveva risposto così: "Non ho mai pensato a una chiamata di Low, se dovesse arrivare deciderei lì per lì. Mi sento italiano e vorrei indossare l'azzurro". Detto fatto.