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Scandalo calcioscommesse: perquisite le sedi di Picerno e Bitonto

Scandalo calcioscommesse: perquisite le sedi di Picerno e Bitonto

Dela

La Guardia di Finanza ha perquisito le abitazioni di otto tesserati del Bitonto: indagati per frode sportiva, avrebbero sfavorito l'Audace Cerignola.

Un nuovo caso di calcioscommesse colpisce il calcio italiano. Questa volta i fatti vedono coinvolto il campionato di Serie D e nello specifico la gara Picerno-Bitonto del 5 maggio scorso. Giocata in campo neutro - a Rionero in Vulture - a causa di una precedente squalifica ai danni del Picerno, la gara fu vinta per 3-2 dal club della Basilicata.

Un risultato che permise ai lucani di centrare la promozione in Serie C, con i bitontini che invece non avevano nulla da chiedere a quella gara visti i playoff ormai già in tasca. A restare 'sfavorito' secondo gli investigatori fu invece l'Audace Cerignola, club che contendeva al Picerno la promozione diretta senza passare dalla lotteria dei playoff.

In una partita dunque decisiva per le sorti di alcune squadre coinvolte e non, ad attirare le attenzioni degli inquirenti è stato un sospetto flusso di denaro che interessò proprio il risultato di quella gara. È così partita un'indagine che ha portato la Guardia di Finanza a perquisire le sedi di Picerno e Bitonto, oltre che le abitazioni di sette giocatori e un dirigente proprio del Bitonto.

Nello specifico, sono state perquisite le case di Michele Anaclerio, 37 anni; Antonio Giulio Picci, 34 anni; Onofrio Turitto, 28 anni; Cosimo Francesco Patierno, 28 anni; Nicola De Santis (classe 1985); Daniele Fiorentino, 30 anni; Giovanni Montrone, 33 anni e il dirigente del Bitonto Leonardo Rubini, 36 anni, come riportato da 'La Gazzetta del Mezzogiorno'.

Tutti indagati per frode sportiva, questi tesserati sono sospettati di aver truccato la gara al fine di favorire il passaggio alla Serie C del Picerno ai danni dell'Audace Cerignola, come riportato nel decreto di perquisizione in seguito alle indagini dei finanzieri del Nucleo operativo metropolitano di Bari, coordinati dal pm barese Bruna Manganelli.

Una vicenda alcora tutta da chiarire, con i club coinvolti che si sono già dichiarati innocenti e pronti a prendere eventuali provvedimenti nei confronti dei propri tesserati, nel caso in cui questi si siano macchiati di qualche illecito.

Scandalo calcioscommesse: perquisite le sedi di Picerno e Bitonto

La Guardia di Finanza ha perquisito le abitazioni di otto tesserati del Bitonto: indagati per frode sportiva, avrebbero sfavorito l'Audace Cerignola.

Un nuovo caso di calcioscommesse colpisce il calcio italiano. Questa volta i fatti vedono coinvolto il campionato di Serie D e nello specifico la gara Picerno-Bitonto del 5 maggio scorso. Giocata in campo neutro - a Rionero in Vulture - a causa di una precedente squalifica ai danni del Picerno, la gara fu vinta per 3-2 dal club della Basilicata.

Un risultato che permise ai lucani di centrare la promozione in Serie C, con i bitontini che invece non avevano nulla da chiedere a quella gara visti i playoff ormai già in tasca. A restare 'sfavorito' secondo gli investigatori fu invece l'Audace Cerignola, club che contendeva al Picerno la promozione diretta senza passare dalla lotteria dei playoff.

In una partita dunque decisiva per le sorti di alcune squadre coinvolte e non, ad attirare le attenzioni degli inquirenti è stato un sospetto flusso di denaro che interessò proprio il risultato di quella gara. È così partita un'indagine che ha portato la Guardia di Finanza a perquisire le sedi di Picerno e Bitonto, oltre che le abitazioni di sette giocatori e un dirigente proprio del Bitonto.

Nello specifico, sono state perquisite le case di Michele Anaclerio, 37 anni; Antonio Giulio Picci, 34 anni; Onofrio Turitto, 28 anni; Cosimo Francesco Patierno, 28 anni; Nicola De Santis (classe 1985); Daniele Fiorentino, 30 anni; Giovanni Montrone, 33 anni e il dirigente del Bitonto Leonardo Rubini, 36 anni, come riportato da 'La Gazzetta del Mezzogiorno'.

Tutti indagati per frode sportiva, questi tesserati sono sospettati di aver truccato la gara al fine di favorire il passaggio alla Serie C del Picerno ai danni dell'Audace Cerignola, come riportato nel decreto di perquisizione in seguito alle indagini dei finanzieri del Nucleo operativo metropolitano di Bari, coordinati dal pm barese Bruna Manganelli.

Una vicenda alcora tutta da chiarire, con i club coinvolti che si sono già dichiarati innocenti e pronti a prendere eventuali provvedimenti nei confronti dei propri tesserati, nel caso in cui questi si siano macchiati di qualche illecito.

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