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Totti e l'infortunio del 2006: "Spalletti da me quattro notti per scegliere chi comprare"

Totti e l'infortunio del 2006: "Spalletti da me quattro notti per scegliere chi comprare"

Dela

L'ex capitano ricorda il grave infortunio del 2006: "Spalletti venne da me per scegliere gli acquisti, ma nessuno mi ha capito come Lippi".

19 febbraio 2006. C'è anche quella data nell'autobiografia di Francesco Totti in cui l'ex capitano della Roma, in uno stralcio pubblicato da 'La Gazzetta dello Sport', rivive il giorno del drammatico infortunio alla caviglia contro l'Empoli che rischiò di fargli saltare i Mondiali poi vinti dall'Italia.

"Tre falli in cinque minuti, sollecito all’arbitro Messina un cartellino giallo. Un minuto dopo quarto fallo, ammonizione, ma è troppo tardi. Vanigli mi ha colpito da dietro a metà campo. 

Sono lì che inveisco per dieci secondi e per altri dieci tengo la faccia a terra, poi ricomincio finché Brozzi e Vito e Silio Musa, il fisioterapista, non mi sono addosso, e a loro tre grido: "Me so’ rotto tutto" , ricorda Totti.

La mattina dopo l'operazione Totti si trova in camera Marcello Lippi : "Considerato il Mondiale e i ritiri per amichevoli e gare di qualificazione, avrò passato con Lippi non più di tre mesi della mia vita. Ma valgono come trent’anni, perché un uomo in grado di capirmi così in profondità non l’ho più incontrato. Almeno nel calcio.

"Francesco, sono venuto a dirti che tu verrai al Mondiale senza se e senza ma. Tu verrai al Mondiale perché per vincerlo ho bisogno di te, anche al trenta per cento. Mi servi. Ci servi". Avverto una spinta quasi fisica, nelle sue parole".

Totti però non dimentica neppure la vicinanza di Spalletti : "Le undici di sera, e il mister si introduce di soppiatto nella mia camera. Ha un pacco abbastanza voluminoso con sé, mi fa segno di tacere con l’indice davanti alla bocca e lo scarta, tirando fuori un cavalletto componibile e un blocco di grandi fogli bianchi.

Toglie di tasca un pennarello nero, e comincia. "Adesso, caro Francesco, disegniamo la Roma del prossimo anno. Ti scrivo le varie opzioni, poi studiamo assieme i pro e i contro di ogni giocatore". Scrive tre nomi di portieri, sei di difensori, sei di centrocampisti e cinque di attaccanti. "Scegline uno per ruolo come se non avessimo problemi di budget, quelli li consideriamo poi".

Per quattro notti resto a Villa Stuart, per quattro notti Spalletti arriva alle undici e se ne va alle tre del mattino . Ho il ricordo di una grande unione fra noi, in quei momenti, persino di affetto, e anni dopo la cosa accentuerà la mia incapacità di comprendere il suo comportamento. Ma c’è stato un momento nel quale Spalletti è stato straordinario con me , ed è giusto dargliene atto".

Totti e l'infortunio del 2006: "Spalletti da me quattro notti per scegliere chi comprare"

L'ex capitano ricorda il grave infortunio del 2006: "Spalletti venne da me per scegliere gli acquisti, ma nessuno mi ha capito come Lippi".

19 febbraio 2006. C'è anche quella data nell'autobiografia di Francesco Totti in cui l'ex capitano della Roma, in uno stralcio pubblicato da 'La Gazzetta dello Sport', rivive il giorno del drammatico infortunio alla caviglia contro l'Empoli che rischiò di fargli saltare i Mondiali poi vinti dall'Italia.

"Tre falli in cinque minuti, sollecito all’arbitro Messina un cartellino giallo. Un minuto dopo quarto fallo, ammonizione, ma è troppo tardi. Vanigli mi ha colpito da dietro a metà campo. 

Sono lì che inveisco per dieci secondi e per altri dieci tengo la faccia a terra, poi ricomincio finché Brozzi e Vito e Silio Musa, il fisioterapista, non mi sono addosso, e a loro tre grido: "Me so’ rotto tutto" , ricorda Totti.

La mattina dopo l'operazione Totti si trova in camera Marcello Lippi : "Considerato il Mondiale e i ritiri per amichevoli e gare di qualificazione, avrò passato con Lippi non più di tre mesi della mia vita. Ma valgono come trent’anni, perché un uomo in grado di capirmi così in profondità non l’ho più incontrato. Almeno nel calcio.

"Francesco, sono venuto a dirti che tu verrai al Mondiale senza se e senza ma. Tu verrai al Mondiale perché per vincerlo ho bisogno di te, anche al trenta per cento. Mi servi. Ci servi". Avverto una spinta quasi fisica, nelle sue parole".

Totti però non dimentica neppure la vicinanza di Spalletti : "Le undici di sera, e il mister si introduce di soppiatto nella mia camera. Ha un pacco abbastanza voluminoso con sé, mi fa segno di tacere con l’indice davanti alla bocca e lo scarta, tirando fuori un cavalletto componibile e un blocco di grandi fogli bianchi.

Toglie di tasca un pennarello nero, e comincia. "Adesso, caro Francesco, disegniamo la Roma del prossimo anno. Ti scrivo le varie opzioni, poi studiamo assieme i pro e i contro di ogni giocatore". Scrive tre nomi di portieri, sei di difensori, sei di centrocampisti e cinque di attaccanti. "Scegline uno per ruolo come se non avessimo problemi di budget, quelli li consideriamo poi".

Per quattro notti resto a Villa Stuart, per quattro notti Spalletti arriva alle undici e se ne va alle tre del mattino . Ho il ricordo di una grande unione fra noi, in quei momenti, persino di affetto, e anni dopo la cosa accentuerà la mia incapacità di comprendere il suo comportamento. Ma c’è stato un momento nel quale Spalletti è stato straordinario con me , ed è giusto dargliene atto".

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