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Spadafora apre alla ripartenza, la Lega Serie A: "Ci atterremo al Governo"

Spadafora apre alla ripartenza, la Lega Serie A: "Ci atterremo al Governo"

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Spadafora ribadisce il suo pensiero: "Il Governo è pronto a chiudere il campionato". Il presidente Dal Pino: "Ci atterremo alle decisioni".

Prosegue il dibattito sul futuro del calcio italiano, diviso tra una possibile ripartenza e una chiusura definitiva con arrivederci alla prossima stagione.

Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, aveva parlato di "sentiero sempre più stretto" in merito al ritorno in campo, frase in contrasto con quella pronunciata dal presidente federale Gabriele Gravina che non vorrebbe assumersi la responsabilità del blocco totale del campionato.

Spadafora è intervenuto nuovamente, stavolta ai microfoni di 'Mi manda Rai 3', facendo il punto su una situazione ancora in divenire e dall'epilogo tutt'altro che scontato.

"Questa è una situazione che nessuno di noi era preparato ad affrontare, stiamo facendo il massimo. Le idee ora sono più chiare, nel prossime decreto ci saranno misure più precise. Concedere qualcosa di più in termini di apertura non era possibile: anzi, il comitato tecnico-scientifico avrebbe concesso anche qualcosa in meno. Torneremo alla normalità nei limiti del possibile".

La ripresa del campionato è un'opzione valida, a patto che l'accordo sul protocollo di sicurezza venga approfondito e migliorato dalla FIGC: in caso contrario, il Governo sarebbe pronto ad assumersi tutte le responsabilità della chiusura della Serie A, sottraendole ai vertici del calcio.

"Faccio un appello, le polemiche devono concludersi qui. Il calcio deve essere simbolo di passione e leggerezza, la divisione deve esserci solo per il tifo. Il comitato tecnico-scientifico sta incontrando il mondo dello sport per ottenere approfondimenti sul protocollo: se ci sarà un accordo in tal senso, gli allenamenti potranno ripartire. Altrimenti sarà il Governo a decretare la fine del campionato, limitando al massimo le perdite per l'universo calcio".

Dal 4 maggio sarà possibile allenarsi individualmente nei parchi, per i centri sportivi bisognerà attendere ancora un po' di tempo.

"Ci si potrà allenare nei parchi rispettando le solite distanze di sicurezza. Dobbiamo fare di tutto affinché le regole vengano rispettate da tutti, questo è un test per vedere se possiamo riaprire altro in seguito. Entro l'inizio della settimana prossima proporremo le linee guida per i centri sportivi: se il comitato dovesse dare l'ok, questi centri potrebbero riaprire dal 18 maggio".

Immediata la replica del presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino tramite una nota ufficiale nella quale conferma la volontà dei club di ripartire.

"Apprezzo molto le parole del Ministro Spadafora di questa mattina e il suo appello. Da parte della Lega Serie A c’è stata e sempre ci sarà disponibilità a un dialogo costruttivo, nella certezza che il lavoro del Ministro dello sport e il nostro non possano che mirare a un bene comune nella sua accezione più ampia. È un momento tremendo per il Paese e per il mondo, solo uniti e compatti se ne uscirà insieme".

Esiste però la concreta possibilità che l'attuale stagione non possa essere portata a termine:

“Come tutti gli italiani vorremmo tornare a lavorare e a vivere la nostra vita quanto prima. Naturale che la Lega Serie A voglia giocare a pallone, sarebbe contro natura dire il contrario. Chi ha un mestiere vorrebbe sempre continuare a farlo. Se sarà possibile farlo rispettando norme e protocolli sanitari, bene. Altrimenti ci atterremo rigorosamente, come abbiamo sempre fatto, alle decisioni del Governo. Il Ministro può avere certezza del nostro spirito costruttivo e collaborativo e che la mia sintonia con il presidente della FIGC Gravina è assoluta".

Totale disponibilità alla collaborazione dunque da parte della Lega, che conferma la volontà di ripartire ma si attiene rigorosamente alle decisioni governative. Decisivo risulterà in questo senso l'accordo sul protocollo da adottare per garantire la massima sicurezza ai giocatori e agli addetti ai lavori nel caso in cui si decidesse di tornare in campo.

Spadafora apre alla ripartenza, la Lega Serie A: "Ci atterremo al Governo"

Spadafora ribadisce il suo pensiero: "Il Governo è pronto a chiudere il campionato". Il presidente Dal Pino: "Ci atterremo alle decisioni".

Prosegue il dibattito sul futuro del calcio italiano, diviso tra una possibile ripartenza e una chiusura definitiva con arrivederci alla prossima stagione.

Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, aveva parlato di "sentiero sempre più stretto" in merito al ritorno in campo, frase in contrasto con quella pronunciata dal presidente federale Gabriele Gravina che non vorrebbe assumersi la responsabilità del blocco totale del campionato.

Spadafora è intervenuto nuovamente, stavolta ai microfoni di 'Mi manda Rai 3', facendo il punto su una situazione ancora in divenire e dall'epilogo tutt'altro che scontato.

"Questa è una situazione che nessuno di noi era preparato ad affrontare, stiamo facendo il massimo. Le idee ora sono più chiare, nel prossime decreto ci saranno misure più precise. Concedere qualcosa di più in termini di apertura non era possibile: anzi, il comitato tecnico-scientifico avrebbe concesso anche qualcosa in meno. Torneremo alla normalità nei limiti del possibile".

La ripresa del campionato è un'opzione valida, a patto che l'accordo sul protocollo di sicurezza venga approfondito e migliorato dalla FIGC: in caso contrario, il Governo sarebbe pronto ad assumersi tutte le responsabilità della chiusura della Serie A, sottraendole ai vertici del calcio.

"Faccio un appello, le polemiche devono concludersi qui. Il calcio deve essere simbolo di passione e leggerezza, la divisione deve esserci solo per il tifo. Il comitato tecnico-scientifico sta incontrando il mondo dello sport per ottenere approfondimenti sul protocollo: se ci sarà un accordo in tal senso, gli allenamenti potranno ripartire. Altrimenti sarà il Governo a decretare la fine del campionato, limitando al massimo le perdite per l'universo calcio".

Dal 4 maggio sarà possibile allenarsi individualmente nei parchi, per i centri sportivi bisognerà attendere ancora un po' di tempo.

"Ci si potrà allenare nei parchi rispettando le solite distanze di sicurezza. Dobbiamo fare di tutto affinché le regole vengano rispettate da tutti, questo è un test per vedere se possiamo riaprire altro in seguito. Entro l'inizio della settimana prossima proporremo le linee guida per i centri sportivi: se il comitato dovesse dare l'ok, questi centri potrebbero riaprire dal 18 maggio".

Immediata la replica del presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino tramite una nota ufficiale nella quale conferma la volontà dei club di ripartire.

"Apprezzo molto le parole del Ministro Spadafora di questa mattina e il suo appello. Da parte della Lega Serie A c’è stata e sempre ci sarà disponibilità a un dialogo costruttivo, nella certezza che il lavoro del Ministro dello sport e il nostro non possano che mirare a un bene comune nella sua accezione più ampia. È un momento tremendo per il Paese e per il mondo, solo uniti e compatti se ne uscirà insieme".

Esiste però la concreta possibilità che l'attuale stagione non possa essere portata a termine:

“Come tutti gli italiani vorremmo tornare a lavorare e a vivere la nostra vita quanto prima. Naturale che la Lega Serie A voglia giocare a pallone, sarebbe contro natura dire il contrario. Chi ha un mestiere vorrebbe sempre continuare a farlo. Se sarà possibile farlo rispettando norme e protocolli sanitari, bene. Altrimenti ci atterremo rigorosamente, come abbiamo sempre fatto, alle decisioni del Governo. Il Ministro può avere certezza del nostro spirito costruttivo e collaborativo e che la mia sintonia con il presidente della FIGC Gravina è assoluta".

Totale disponibilità alla collaborazione dunque da parte della Lega, che conferma la volontà di ripartire ma si attiene rigorosamente alle decisioni governative. Decisivo risulterà in questo senso l'accordo sul protocollo da adottare per garantire la massima sicurezza ai giocatori e agli addetti ai lavori nel caso in cui si decidesse di tornare in campo.
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