Pereira: "Lasciare il Porto per l'Inter fu l'errore più grande"

Alvaro Pereira rimpiange i tempi del Porto: "Credevo che il club preferisse vendere più che comprare, lasciarlo fu un errore".
Quando l'Inter lo prelevò dal Porto nel 2012, le attese nei suoi confronti erano enormi: Alvaro Pereira però non riuscì mai ad entrare nel cuore dei tifosi e con l'addio all'Italia si inaugurò la fase calante di una carriera che lo ha portato a giocare in Paraguay nel River Plate di Asuncion, suo attuale club.
Intervistato da 'Record', l'esterno uruguaiano ha raccontato i momenti della separazione con i 'Dragões', ancora oggi motivo di rimpianto.
"All'epoca Cristian Rodriguez e Fucile se n'erano andati. Avevo avuto una discussione con Vitor Pereira, roba di calcio. Dissi che sarei rimasto ma anche che con una buona offerta sarei potuto andare via".
Pereira notò una mancanza di ambizioni a livello europeo del Porto che lo spinse a optare per il trasferimento in Italia: scelta che oggi rinnega.
"Il livello era alto, ma per poter pensare di vincere la Champions dovevamo rinforzarci bene. Io volevo vincere. Capii che il Porto cercava di affermarsi in patria cercando di vendere giocatori più che comprarne. A quel punto dissi che avrei preferito andarmene. Quello, comunque, fu l'errore più grande della mia carriera".